Parlare a scuola di Costituzione: l'esperienza dell' ITE "F. Carrara"


“Con quali criteri verrebbero eletti i futuri senatori e quali dovrebbero essere le loro competenze secondo la riforma costituzionale?”. “In che cosa consiste il rischio di deriva autoritaria di cui sentiamo tanto parlare?”. “Può illustrare i cambiamenti relativi all’iniziativa legislativa popolare?”. “E lo stipendio dei sindaci che divengono senatori?”. “Che cosa può dirci sulla compatibilità del lavoro di sindaco con quello di senatore?”. “I cittadini vengono limitati nell’esercizio della libera scelta se sono i consiglieri regionali a nominare i senatori?”. “Perché il popolo è chiamato ad esprimersi su una riforma voluta da una maggioranza parlamentare che è anche espressione di forze politiche costituitesi in partito ad elezioni avvenute?”.

Queste alcune delle domande che gli alunni delle classi quinte dell’ITE “F. Carrara” hanno rivolto ai professori Saulle Panizza ed Elisabetta Catelani nel corso dei due incontri che si sono tenuti, rispettivamente il 28 e 30 novembre, nell’ambito di un confronto sereno e proficuo, presso la biblioteca della scuola. L’iniziativa, che si inserisce in modo naturale nel percorso scolastico degli studenti del “Carrara”, ha voluto essere un contributo sia al potenziamento delle loro competenze -data l’importanza del ruolo svolto da una disciplina come il Diritto nel processo formativo che li riguarda- sia al rafforzamento della coscienza civica, obiettivo dal quale nessuna azione educativa -come le linee guida ministeriali ribadiscono- può prescindere per risultare efficace.

Saulle Panizza, professore ordinario  di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pisa, ed Elisabetta Catelani, docente di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano –uno dei trentacinque saggi nominati a suo tempo dal presidente Letta per lavorare alla riforma della Costituzione- dopo avere ripercorso la storia dei vari tentativi di modifica della Carta costituzionale, consapevoli del compito al quale erano chiamati, ossia quello di informare e non di promuovere una posizione anziché un’altra, si sono sottoposti volentieri alle domande degli studenti, tutti visibilmente interessati ad entrare nel merito della tematica referendaria.   

Marina Giannarini          

                                                           (già pubblicato da "La Gazzetta di Lucca" e "LoSchermo")