Il tema delle microplastiche approda all'ITE "Carrara" con il "Pianeta Galileo"


Inferiori a cinque millimetri, si annidano ovunque, anche nel dentifricio con cui ci laviamo i denti o nei cosmetici a cui associamo l’idea di bellezza: sono le microplastiche, meno visibili degli oggetti più grandi di loro che galleggiano, fluttuano e si depositano nelle acque del globo terrestre, ma di gran lunga più diffuse per quantità e capacità di penetrare capillarmente ovunque trovino spazio. Ne sanno qualcosa il bacino dell’Arno, nel quale si addensano in maniera impressionante insieme ad altri rifiuti di analoga natura, ed il mare in cui il fiume si riversa. Del resto, perché stupirsi? L’anno scorso l’attività umana ha prodotto sull’intero pianeta 348 milioni di tonnellate di plastica, mentre la sola Europa impegna nella produzione di questo materiale ben 60.000 aziende che danno lavoro a 1,5 milioni di addetti, con un giro di affari che sfiora i 355 milioni di euro ed una bilancia commerciale in attivo per oltre 17 miliardi: un settore economico fiorente il cui contributo alle finanze pubbliche e al welfare è quantificabile in 32,5 miliardi di euro .

A darne notizia, insieme ad una miriade di altre preziose informazioni, il prof. Enio Paris, docente presso il Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale dell’Università di Firenze, che il 19 novembre, nell’ambito del progetto “Pianeta Galileo”, ha incontrato le classi seconde e la quinta SA dell’ITE “Carrara” intrattenendole sul tema “Microplastiche: produzione e trasporto nei corsi d’acqua”. Nella sua relazione e nel confronto con gli studenti, entrambi arricchiti da un excursus sulla storia della produzione della plastica dal rayon al gore-tex, non sono mancati chiarimenti relativi alla distinzione fra plastiche riciclabili e non e approfondimenti sulle strategie proposte dall’UE per un’ economia circolare che riguardi l’intero settore produttivo.

Vivo l’interesse della platea per un tema di stringente attualità che docenti e discenti continueranno a dibattere in aula nel corso delle lezioni curricolari.

Marina Giannarini

(già pubblicato da "La Gazzetta di Lucca" e "Lucca in Diretta")