Convegno sulla selvicoltura, risorsa locale da valorizzare
Focchia, 8 luglio 2017
Il piccolo borgo di Focchia, frazione di Pescaglia, ha ospitato, il convegno promosso dal MCL, Movimento Cattolico Lavoratori, “Selvicoltura, risorsa locale da valorizzare. Dal lavoro in bosco al consumatore”.
In un periodo in cui si fa sempre più ricorso alle fonti di energia rinnovabile, il bosco, e il legno che produce, può rappresentare una risorsa economica importante per la valorizzazione economica delle aree montane e per favorire l’occupazione giovanile. Considerata la grande rilevanza del tema, in particolare per l’Istituto Agrario nel quale l’articolazione di “Gestione dell’ambiente e del territorio” è indirizzata alla gestione delle biomasse, abbiamo deciso di partecipare al convegno.
Nel suo intervento Carlo Franceschi, referente dell’AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali (http://www.aiel.cia.it/), si è soffermato sulle biomasse forestali, composte, oltre che dalla classica legna da ardere, anche da prodotti più innovativi come il pellet, segatura essiccata e compressa, e il cippato, legno ridotto in scaglie, la cui produzione richiede, a livello di filiera, la realizzazione di piattaforme per lo stoccaggio, la lavorazione, l’essiccazione e la commercializzazione, strutture che a loro volta, per le loro dimensioni e i loro costi, prevedono una gestione associata da parte delle imprese del settore.
L’uso delle biomasse offre interessanti vantaggi sia ambientali che economici:
- a livello globale, consentono una riduzione delle emissioni di CO2 nella atmosfera, con riflessi importanti sulla mitigazione dell’effetto serra;
- a livello locale, consentono la creazione nuovi di posti di lavoro sul territorio. C’è anche chi ha quantificato in 23, le ore di lavoro che si vengono a creare quando una abitazione viene scaldata con legna anziché con combustibili fossili.
Non tutto però è positivo: i fumi prodotti dai caminetti e dalle stufe tradizionali contribuiscono all’inquinamento dell’aria, aumentandone il tasso di particolato. Si pone quindi la sfida di utilizzare le biomasse senza con questo peggiorare la qualità dell’aria. La soluzione sta, da un lato, nel migliorare il rendimento degli impianti di combustione, dall'altro, nel ridurre la presenza delle polveri sottili nei fumi, condizioni che possono essere realizzate istallando moderne caldaie e/o caminetti ad alto rendimento ed utilizzando biomasse legnose a basso contenuto di umidità.
Ma l’uso della legna si dimostra conveniente anche per il consumatore finale? Certamente sì, risponde Franceschi. Scaldare una casa con le biomasse può far risparmiare, a parità di condizioni, fino a 8 volte rispetto al GPL o al gasolio. Questo permette al privato di recuperare il costo dell’investimento nel giro di soli 6-8 anni, tempo che si riduce, fino anche a dimezzarsi, se si considerano gli incentivi e le detrazioni fiscali di cui possono beneficiare coloro che realizzano impianti a biomassa di origine forestali, argomento affrontato nel dettaglio da Enrico Farnesi di Esco Agroenergetica (http://www.escoagroenergetica.it/home/agricoltura-energia) che ha parlato anche del poco conosciuto “conto termico”. Questo strumento finanziario è rivolto ai soggetti pubblici e privati che decidano di sostituire negli edifici esistenti (abitazioni, fabbricati rurali e serre) il vecchio impianto termico a combustibile fossile, con i più moderni impianti a biomasse ad alta efficienza.
Andrea Ciniero ha parlato della esperienza del Consorzio Forestale di Villa Basilica nella gestione della filiera bosco-legno-energia. Il Consorzio, nato nel 2009 all’interno di un progetto europeo per volontà degli enti locali e delle imprese agroforestali, raggruppa attualmente oltre 40 soggetti. Il Consorzio promuove le "filiera corta" delle biomasse forestali all’interno di una cornice di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. L’attività del consorzio ha consentito di ridare una nuova vita ai boschi del comprensorio, molti dei quali erano stati in precedenza abbandonati, e nuovo ossigeno all’economia locale. Il consorzio ha realizzato anche una piattaforma per la lavorazione del cippato in località Botticino e un impianto di teleriscaldamento che fornisce calore al piccolo borgo montano di Pariana. Due caldaie a biomasse, uso della legna locale, un centinaio di abitazioni collegate in teleriscaldamento, una tariffa "politica" della energia per le oltre 60 famiglie allacciate all’impianto, un risparmio nel consumo di energie fossili (gasolio, GPL), alcune persone del luogo impegnate nella gestione dell'impinto, sono solo alcuni dati della esperienza del teleriscaldamento gestito dal Consorzio.
Stefano Stranieri, del Gruppo di Azione Locale (GAL) MontagnAppennino, si è invece soffermato sulle opportunità concesse dai finanziamenti regionali erogati nei comuni montani allo scopo di migliorarne la qualità della vita e di valorizzarne sia gli aspetti ambientali che economici. Il GAL sostiene la realizzazione di progetti di cooperazione per favorire il miglioramento della competitività agricola e forestale coinvolgendo enti pubblici, aziende private ed associazioni. (www.montagnappennino.it)
Alessandro Giannini