Comunicato della Dirigente alle Famiglie
Cari studenti e genitori, comprendo benissimo lo stato di ansia e preoccupazione di tutti, in questi giorni in cui risultano nuovamente alcune classi in quarantena.
Arrivano tantissime richieste a me e alla scuola di dubbi e domande e vorrei rispondere pubblicamente ad alcune di queste.
- Se una classe è in quarantena non significa in automatico né che gli studenti della classe siano positivi e men che mai che essi abbiamo contagiato altri compagni e amici di scuola (in tal caso altri compagni risultano contatti di contatti e non ci viene richiesto nemmeno di comunicarli)
- La ASL competente intervista solo gli studenti che risultano positivi e individua quali siano i LORO contatti stretti.
Per contatti stretti intendono contatti che devono avere almeno le seguenti caratteristiche:
contatti di almeno 15 minuti con distanza a meno di un metro e senza mascherina.
Queste condizioni non si realizzano in classe, a meno che non siano state rispettate le regole anticovid.
A dimostrazione di ciò vi informo che nelle classi che sono già rientrate dalla quarantena i tamponi effettuati hanno trovato quasi tutti gli studenti negativi e quelli risultati positivi (pochissimi) lo sono perché avevano situazioni di contatti privati con casi positivi.
- Da lunedì scorso il periodo di quarantena si può svolgere in due modi: 10 giorni con rientro a scuola solo dopo tampone negativo oppure 14 giorni senza tampone.
- I giorni di quarantena iniziano dalle 48 ore precedenti la manifestazione dei sintomi del caso poi risultato positivo o in caso di assenza di sintomi dalle 48 ore precedenti il tampone.
- Nella maggior parte dei casi, quando ci giunge informazione della positività di uno studente sono già passati i 5-6 giorni in cui si dovrebbero manifestare i sintomi.
- La didattica a distanza viene attivata, secondo l'ordinanza ministeriale, solo nei casi di quarantena o isolamento fiduciario della classe o di singoli studenti e in alcuni casi di studenti fragili con attivazione di progetto di istruzione domiciliare su richiesta della famiglia.
L’ansia che cresce è dovuta al fatto che venite a conoscenza che ci sono o ci sono stati casi positivi a scuola, ma statisticamente il numero dei casi è basso. Semmai la fortuna è proprio riuscire almeno a scuola, ad avere la garanzia che vi è un monitoraggio e una comunicazione dei casi, mentre per tutti gli altri ambienti che frequentate quotidianamente non avete alcun riscontro.
Quindi ripeto, comprendo benissimo il vostro stato di apprensione, ma vorrei che consideraste la scuola come un posto sicuro, così come stanno facendo tutti i docenti che ogni giorno vengono a scuola e sono a contatto con i vostri figli.
La Dirigente Alessia Bechelli