"Ci siamo sentiti dei migranti": all'ITE "Carrara" un'esperienza alternativa sul tema della cooperazione internazionale
“Hanno radunato venti di noi in uno spazio angusto per farci sentire che cosa si prova a stare stretti stretti in un barcone e, al momento di ‘scendere’, ci hanno intimato di consegnare a presunti scafisti qualcosa di personale e che ci è caro: una foto, un video, un piccolo oggetto…….. l’attore, poi, avrebbe dato venti euro a chi fosse stato disposto a dire di lui che era superiore ad un uomo di colore: nessuno ha aperto bocca e i soldi gli sono rimasti in tasca”. Che cosa ti ha colpito di più? “I ragazzi che raccontano la loro storia di gente che non è accolta da nessuna parte…….il venire uccisi per aver chiesto dell’acqua una volta di troppo”.
Sono gli stralci di un dialogo intrattenuto con Cecilia, Davide, Karim, Nicolas, Renato, Pietro, Chiara, Matilde, Federico, Andrea, Margherita e Marta, gli alunni della 2C del ”Carrara” che, insieme alle classi 2D, 3AA, 3AB e 4SA dell’Istituto, oltre che alla 2T del “Nottolini”, hanno partecipato a “Muselakwakaba, colui che si sposta”, l’incontro-spettacolo sul tema dei fenomeni migratori organizzato, il sette marzo scorso, dal Forum per la cooperazione internazionale della provincia di Lucca.
L’attore al quale gli studenti si riferiscono è il lucchese Marco Brinzi, noto anche come regista e impegnato, non solo in Italia, nell’ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Molti sono stati, in tre ore, i momenti che hanno scandito il tempo trascorso nella sala della biblioteca: filmati e foto su lunghe e indicibili traversate nel deserto, testimonianze, dal forte impatto emotivo, di profughi, ma il ruolo svolto da Brinzi si è rivelato fondamentale nell’intessere quel clima di empatia, frutto di un utile “gioco” di inversione dei ruoli, che, agendo nel profondo dell’anima, favorisce oltremodo il processo di sensibilizzazione ai problemi e ci rende, pertanto, più consapevoli e responsabili.
Secondo i docenti che hanno condiviso l’esperienza con i propri alunni, l’interazione con i ragazzi è stata importante anche per i protagonisti delle atrocità testimoniate, finalmente liberi di raccontare, con effetti catartici, le proprie tragiche vicissitudini senza dover misurare le parole che essi non sanno se proferire o meno quando temono di vedersi negato il permesso di soggiorno, in qualità di rifugiati, da chi li giudica sulla base della loro narrazione.
Hanno presenziato all’incontro Ilaria Vietina, assessore all’Istruzione del Comune di Lucca e referente del progetto, Lucia Del Chiaro, assessore alle Politiche sociali, che si è intrattenuta sul tema del razzismo, Martina Lombardi e Nadia Davini, realizzatrici del video sulle migrazioni.
Marina Giannarini
(già pubblicato da "La Gazzetta di Lucca" e "Lucca in Diretta")